Immagine che mostra un politico che parla e promette

Da alcune settimane ho preso una strana abitudine. Resto tutta la sera con il televisore acceso, ma abbassando volume a zero. Come una vecchia amica, la luce del televisore mi tiene compagnia, ma evito di ascoltare lo straparlare di politici vari che si alternano tutto il giorno nelle varie trasmissioni, a sostenere le ragioni del SI o del NO del prossimo referendum

Per me è un problema ormai superato, poiché sono convinto che abbia ragione Mark Twain nel ritenere che se il voto fosse una cosa seria, non ci farebbero votare, e dunque ho ben poco da apprendere dalle chiacchiere che i politici ci elargiscono come fiumi in piena in questi giorni. L’altra sera, guardavo porta a porta. La trasmissione di Bruno Vespa dove, schierati come in un’arena, alcuni politici si fronteggiavano aspramente a sostegno del SI o del NO per il prossimo referendum costituzionale. Arroccati sulle loro posizioni, pronti a sbranarsi (apparentemente!) si dimenavano per cercare di avere il sopravvento su chi esprimeva un’idea diversa. Nemmeno gli Americani scherzano, gli scontri tra Trump e la Clinton sono stati epici.

Allora ho alzato il volume del televisore, incuriosito, cercando di capire chi di loro avesse a mio giudizio ragione. Sono stato immediatamente invaso da una marea di parole, uno straparlarsi addosso, senza che affiorasse un concetto chiaro e comprensibile. Si sentiva solo dire ma tu…perché io…ma noi…voi…, immediatamente l'ho spento, e incredibile ma vero, ho udito uno squittio dentro al mio televisore. Regnava nella mia stanza un assoluto silenzio, ma si udiva chiaramente un verso acuto e stridulo che proveniva da dentro il televisore, come se vi fosse annidato un uccello o un topo. La mente andava immediatamente alla teoria del grande Eduardo De Filippo che nella sua commedia Le voci di dentro, sosteneva che lo scricchiolio dei mobili, altro non erano che le voci dei morti nascosti dentro il legname, che tentavano di comunicare con noi vivi. 

In fondo pensavo, il televisore è pur sempre un oggetto inanimato, come un mobile! Mi avvicinavo allora verso la scatola parlante e con l’orecchio teso cercavo di interpretare quel rumore, rimanevo esterrefatto, nell’ascoltare, come se provenissero dall’oltretomba, le voci dei politici che si erano alternati in televisione. Restavo senza fiato, ma in fondo non c’era da stupirsi tanto, se le voci dei morti si annidano nei mobili, quelle dei politici possono benissimo annidarsi in un televisore spento. Ne ero disgustato, e comprendevo appieno il senso dell’aforisma dello scrittore francese Robert Sabatien che diceva “C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare”.

 

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  • Se non decidiamo saranno gli altri a farlo per noi! (leggi)

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