Immagine che rappresenta la bandiera italiana nel contesto del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016

L'esito del referendum del 4 dicembre dipenderà dal voto degli indecisiGli indecisi sono la gran massa degli elettori, coloro a cui basta poco per spostarsi dal fronte del No a quello del SI e viceversa. E' sottile il confine che separa l'indecisione all'astensionismo, in fondo quando non si sa cosa scegliere la soluzione più facile è quella di non scegliere, ma, come diceva il giornalista statunitense Robert Byrne, astenersi non rappresenta una soluzione, perchè "la democrazia ti permette di votare per il candidato che ti dispiace di meno". Scegliere la strada del silenzio non è da democratici.

Io non appartengo alla categoria degli indecisi perchè periodicamente mi reco dal mio barbiere. I saloni dei barbieri sono luoghi di saggezza e di conoscenza. Moderne agorà. Mastro Peppino è da anni il mio barbiere. E' un uomo taciturno e pur avendo frequentato solo le scuole elementari, è un pozzo di saggezza. Non conosce Socrate, ma il suo motto è quasi identico a quello del grande filosofo greco: "Io non so niente". L'altro giorno, mentre ero nel suo salone, due distinti signori discutevano del referendum.

Il sostenitore del SI affermava: "Finalmente si abolisce il bicameralismo perfetto, cosicchè le leggi non dovranno più passare da una camera all'altra e verranno approvate più velocemente. Ci metteremo al passo con gli altri paesi europei. E poi, al Senato arriveranno i rappresentanti del territorio, gente seria, che conosce le problematiche della persone. Tutto questo porterà ad un bel risparmio di quattrini, e finalmente chiuderanno quell'inutile baraccone del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro).

"Se passa la riforma e poi votano la legge elettorale dell'Italicum c'è il rischio della dittatura" affermava uno dei presenti.

Il sostenitore del No replicava: "Questa è una riforma illegittima! Sapete perchè? Perchè nasce da parlamentari nominati con il porcellum sistema elettorale dichiarato incostituzionale. E poi, santo cielo, mi si viene a parlare di rappresentanti del territorio, politici che un giorno si e l'altro pure sono indagati per qualche malefatta, e godrebbero dell'immunità parlamentare. Bisogna votare NO!"

"Voi che voterete?" chiedeva uno dei clienti al Mastro.

Il Mastro si rivolgeva ai presenti: "Ditemi, per fare un referendum che cambia la Costituzione c'è bisogno della raccolta delle firme?".

"No!" rispose il sostenitore del NO "Per modificare la Costituzione, prima del referendum ci vuole una maggioranza parlamentare".

"Quindi il referendum è stato deciso dalla maggior parte dei politici che sono a Roma?"

"Certo!" risposero i presenti.

"Bè allora io veramente non capisco nulla. Se la maggior parte dei politici hanno deciso assieme la riforma della Costituzione, perchè adesso la maggior parte dei politici votano per il NO?".

Il referendum appare sempre più come un espediente per un regolamento di conti tra politici. Dalla vittoria del SI o del No, ne trarranno vantaggio alcuni a discapito di altri, e poco importa l'interesse generale, in fondo come diceva la scrittrice Camilla Cederna "I politici sono la categoria che mente di più, parlano bene e razzolano male. Mentono, sapendo di mentire".

 

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